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Lo scorso 18 aprile, in un faticoso fine settimana della nostra pandemia, si è concluso un passaggio fondamentale del lungo percorso della riforma del terzo settore (parliamo del DM 5 marzo 2020 di “Adozione della modulistica di bilancio degli enti del Terzo Settore” su GU del 18 aprile 2020). Sono stati approvati gli schemi che tutti gli enti di terzo settore (organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, ed altre associazioni e fondazioni iscritte) dovranno pubblicare sul RUNTS a disposizione di tutti i cittadini realizzando quel principio di trasparenza che caratterizza la Riforma. Bilanci regolati dal Codice del Terzo Settore, civilistici e non solo fiscali, ad affermare che l’“accountability” riguarda la gestione degli enti e non solo le imposte: tappa di un percorso che in vent’anni ha coinvolto chi scrive tra tanti studiosi, operatori e professionisti per migliorare la cultura contabile e della trasparenza. Cosa cambia? Poco per imprese sociali e enti del terzo settore “commerciali” che continuano ad applicare le norme sui bilanci delle società commerciali sia pure con qualche aggiunta (come il bilancio sociale di cui abbiamo parlato su questo giornale in settembre). Gli enti non commerciali di non piccole dimensioni invece devono redigere, approvare in assemblea e pubblicare il bilancio costituito dallo Stato Patrimoniale, dal nuovo Rendiconto Gestionale e dalla Relazione di Missione che unisce le informazioni della Nota Integrativa e della Relazione sulla gestione o Relazione morale. Le piccole organizzazioni, quelle con proventi globali annui inferiori a 220 mila euro, possono optare per la redazione di un semplice Rendiconto per Cassa. Il cittadino impegnato in attività non profit potrebbe chiedersi perché diamo importanza ad un noioso adempimento amministrativo. La risposta è semplice: la pubblicità dei bilanci secondo schemi vincolanti assieme alle notizie “anagrafiche” sul Registro sono “il set minimo di informazione” che gli Enti di Terzo Settore rendono disponibili a tutti per realizzare la trasparenza e consentire il controllo sociale sulla propria attività. Non è un caso che i dati del bilancio rappresenteranno la base informativa per una serie di altre decisioni inerenti al funzionamento dello stesso: dalla qualificazione fiscale come commerciale o non commerciale, alla necessità di dotarsi di un organo di controllo e di revisione, alla possibilità di poter svolgere più (o meno) attività diverse.

Come sono strutturati e cosa hanno di nuovo questi documenti? Innanzitutto sono obbligatori per tutti indipendentemente dal tipo di ente e dal suo profilo fiscale. Poi come detto tali bilanci sono pubblici attraverso la pubblicazione sul Runts. Lo stato patrimoniale non ha grandi novità rispetto a quello delle società commerciali. Il Rendiconto gestionale invece rappresenta un nuovo documento con cui gli enti 2 comunicano come acquisisconoo le risorse e come le impiegano per lo svolgimento delle attività di interesse generale. Nel Rendiconto Gestionale si espongono proventi e ricavi, costi ed oneri suddivisi per l’inerenza ad attività di interesse generale, ad attività diverse e raccolte fondi, alla gestione finanziaria ed alle attività di supporto generale; il Rendiconto per cassa propone la medesima struttura per attività mentre la struttura fissa del rendiconto permetterà di fare indici e confronti tra enti. La Relazione di Missione costituisce invece un insieme di informazioni da fornire obbligatoriamente parte a chiarimento di voci di bilancio e parte a spiegazione delle attività, comprese le valutazioni sull’equilibrio e prospettive della gestione. Completano la Relazione di Missione le informazioni sulle raccolte fondi e sulle “parti correlate” ossia su coloro che possono influenzare la gestione dell’ente. Nel bilancio, ossia in calce al rendiconto gestionale o al rendiconto per cassa e nella relazione di missione, troveranno spazio (facoltativamente) anche le informazioni inerenti alla quantificazione dell’impegno profuso dai volontari. L’operatività del Runts prevista per la fine 2020 completerà il valore informativo del bilancio con la loro pubblicazione. Cosa cambia per gli enti ed i loro dirigenti? Tutti gli enti devono adeguare il sistema informativo per rilevare le informazioni necessarie per redigere il bilancio nella nuova articolazione del Rendiconto Gestionale (dall’esercizio che inizia dopo il 19 aprile 2020) e prepararsi a pubblicare le informazioni della Relazione di Missione. Cosa cambia per i soci, i donatori, gli Enti Pubblici, i giornalisti? Essi avranno a disposizione informazioni strutturate, impegnative ed uniformi per ogni ente di terzo settore, con cui osservare, informare, controllare, valutare per concedere la propria fiducia ed il proprio sostegno. L’utilizzo del modello ce ne mostrerà potenzialità e limiti ed il dibattito tra operatori, regolatori e studiosi ci aiuterà a migliorare l’accountability degli enti. Pur con i limiti e le incompletezze di uno strumento generale per tutti gli enti di terzo settore, pensiamo che il decreto rappresenti comunque un passo fondamentale per la trasparenza e la crescita del terzo settore e delle sue organizzazioni.

Matteo Pozzoli – Università Parthenope
Claudio Travaglini – Università di Bologna

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